Conoscere quale sia il regolamento che disciplina l’utilizzo dei droni, oggi, è molto importante, dal momento che tali dispositivi sono piuttosto diffusi nei contesti più disparati. I droni, come noto, sono dei velivoli privi di conducente, e sono anche conosciuti come aeromobili a pilotaggio remoto, nonché come APR. Storicamente, i droni sono stati utilizzati esclusivamente in contesti militari: già nella Prima Guerra Mondiale, infatti, questi dispositivi erano adoperati per monitorare dei territori, oppure per controllare eventuali avanzate nemiche. I droni dell’epoca, ovviamente, non possono essere paragonati a quelli odierni: i droni largamente impiegati nei contesti più disparati, infatti, presentano oggi delle strutture piuttosto leggere, e si caratterizzano per una maneggevolezza davvero massima.
I droni sono oggi utilizzati per la produzione di video panoramici, nel mondo della cinematografia, per controllare determinate aree, per verificare la condizione di campi adibiti a coltura, solo per fare gli esempi principali. I prezzi medi dei droni, peraltro, si sono notevolmente ridotti, anche per tale motivo sempre più persone hanno scelto di acquistare un drone impiegandolo per scopi professionali o per puro diletto. Ma quali sono le normative che regolamentano l’utilizzo dei droni? E’ molto importante essere a conoscenza di tali aspetti, anche in considerazione del fatto che queste normative si sono perfezionate soltanto in tempi recenti, vista la così grande diffusione di questi strumenti.
L’ente che disciplina l’utilizzo dei droni è l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile; i droni, infatti, sono a tutti gli effetti dei mezzi aerei, per quanto il loro pilotaggio avvenga da remoto.
Qualora si avesse bisogno di rivolgere delle richieste dirette, dunque, è questa l’istituzione a cui fare riferimento, ad ogni modo è certamente possibile fornire un quadro, se pur generale, delle possibilità di utilizzo dei droni in ambito civile. I droni comunemente diffusi in ambito civile rientrano nella categoria “aeromodelli”, dunque dei mezzi impiegati per scopi personali o ricreativi (o giocattolo come i droni parrot); droni impiegati per operazioni aeree specializzate, come quelli in dotazione alle forze di polizia, sono invece definiti Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, noti con la sigla SAPR. I mezzi SAPR sono a loro volta distinti in modelli con massa minore di 25 Kg e con massa pari o superiore a 25 Kg: nel primo caso, i mezzi possono essere adoperati dall’utente tramite una semplice autocertificazione, nel secondo invece è necessaria un’apposita autorizzazione dell’operatore aereo, anche nel caso in cui il volo previsto non sia particolarmente critico. Modelli di tali dimensioni, infatti, potrebbero potenzialmente creare dei disturbi a voli aerei di qualsiasi tipologia.