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Elio e le Storie Tese, spettacolo assicurato a Sanremo

Sono sulle scene ormai da più di trent’anni ma non sembrano affatto sentire del passare del tempo. Stiamo parlando della band milanese Elio e le Storie Tese, fondata nel lontano 1979 da Stefano Belisari, in arte appunto Elio. Il resto del nome probabilmente è da ricercare in un verso della canzone Eptadone degli Skiantos, storica punk band bolognese. Una carriera lunghissima e camaleontica, vissuta sempre da protagonisti e sulla cresta dell’onda. Fondamentale infatti è stato, sia per Elio ma anche per altri membri come il bassista Faso o il tastierista Rocco Tanica, la crossmedialità avuta, uscendo spesso dal mondo della musica in senso stretto per abbracciare il mondo dello spettacolo e della televisione. E’ entrata probabilmente nel mito della televisione italiana la loro collaborazione con Mai Dire Gol della Giallapa’s Band dove, oltre a realizzare ogni anno indimenticabili sigle, spesso si prestavano anche loro ad autentici skatch comici. Poi venne anche la collaborazione con diverse radio fino al programma cult di Canale Cinque Zelig. Il tutto sempre non dimenticando il loro vero mestiere, ovvero quello di essere degli ottimi musicisti che hanno vinto il disco d’oro in Italia per ogni album realizzato e facendo concerti evento che sono rimasti nella storia.

 

Di nuovo Sanremo

 

Con gli anni invece di rallentare invece hanno accelerato. Elio ormai è diventato un volto di primo piano della televisione italiana grazie alla sua partecipazione come giudice al talent di Sky X Factor. Ora poi il gruppo si appresta a partecipare per la sua terza volta al Festival di Sanremo. In entrambi i casi finora, sia nel 1997 con La Terra dei Cachi e nel 2013 con la Canzone Mononota, il gruppo ha vinto il Premio Mia Martini della critica, mentre la loro speranza è quella di riuscire finalmente a trionfare nella competizione presentando il brano Vincere l’Odio.  Fece scalpore e rimase la storia la loro prima esibizione sul palco del teatro Ariston, dove si presentarono vestiti da marziani. Del resto dal vivo loro sono sempre uno spettacolo nello spettacolo, ma questo avviene anche nei loro video. Come dimenticare infatti Spalman dove alla fine sembrava quasi di essere in una delle feste in bus Roma, oppure i comici Tapparella e Servi della Gleba. Insomma, ci sarà di sicuro da divertirsi.

Metro di Roma, la nuova fobia è il dover prenderla

La Metro di Roma è ormai arrivata a questo paradosso : i cittadini hanno l’incubo di dover prenderla per paura dei ormai consueti disservizi, non per altri fattori. Tutto è iniziato la scorsa tarda primavera, con il cosiddetto sciopero bianco dei macchinisti Atac restii all’aumento delle ore lavorative e al dover timbrare il cartellino con il badge elettronico. Da allora una serie incredibile di ritardi e guasti che hanno portato all’esasperazioni, ma anche ormai quasi alla rassegnazione, delle migliaia di romani che ogni giorno devono prendere il servizio Metro per andare a lavoro, scuola o semplicemente per spostarsi. In tutto questo c’era sempre una domanda che si ponevano : ma quando inizierà il Giubileo, cosa succederà ? La solita risposta era che non ci si voleva neanche pensare, chi invece diceva che prendeva l’auto o si comprava uno scooter mentre i più pessimisti ipotizzavano addirittura di prendere una camera in un hotel stazione Termini.

Roma nel caos

Ma adesso che il Giubileo è iniziato cosa succederà. Roma da diversi mesi è in autentico stato di caos. Le note vicende politiche degli ultimi mesi, che hanno portato alla sfiducia del sindaco Ignazio Marino, silurato dal suo stesso partito e sostituito da un commissario ovvero quel Prefetto Francesco Tronca già responsabile dell’Expo milanese, hanno rallentato notevolmente i lavori necessario per riqualificare la città che al momento non è pronta per un evento del genere. Se poi ci vogliamo mettere che partite le prime gare di appalto già ci sono stati i primi arresti la situazione allora diventa grottesca.

Incubo Giubileo

Paradossalmente quella che doveva essere per la città di Roma una grande opportunità di rilancio si sta trasformando quasi in una sorta di ospite indesiderato. Il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco arriva probabilmente nel momento peggiore della capitale, vessata da anni di cattiva gestione politica e al momento inadeguata ad accogliere i milioni di pellegrini che arriveranno per l’Anno Santo. Per i cittadini romani questo è un vero e proprio incubo. La paura non sono tanto i pericoli legati al terrorismo, ma più l’enorme calca di gente che affollerà i vagoni delle metro che si spera non viaggino a singhiozzo come negli ultimi mesi. La paura è il veder ripetersi le scene di questa estate dove tornare a casa da lavoro era una impresa che vedeva i tempi più che raddoppiati. I lavori di ammodernamento delle stazioni sono stati prorogati con i conseguenti disservizi e la notizia, dato preoccupante, è stata accolta dai pendolari quasi con rassegnazione, ma in fondo è il Giubileo della Misericordia e bisogna essere più buoni.

Come scaricare la tensione da stress

Al giorno d’oggi sono molti i fattori che causano stress, anche troppi: crisi economica, disoccupazione, vita frenetica e preoccupazioni personali. Siamo letteralmente bombardati da notizie che continuano incessantemente a creare tensioni ed incertezze nella nostra vita. Inoltre, i nostri tanti impegni quotidiani aggiungono stress allo stress, rendendo impossibile rilassarsi.

D’altro canto non solo le cose negative procurano stress, ad esempio potreste aver appena finito di organizzare il vostro matrimonio, o la vostra festa 18 anni Roma, e sentire un impellente bisogno di scaricare tutte le ansie. Le preoccupazioni ci divorano giorno dopo giorno, ora dopo ora. Siamo talmente abituati al nervosismo che anche quando siamo in ferie rischiamo di non riuscire a rilassarci. È proprio questo che dobbiamo riuscire a fare: rilassarci.

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Alcuni consigli

Di seguito cercheremo di proporti 4 semplici passi che potranno portare dei buoni risultati. Vediamo allora quali sono queste azioni, che ripetute nel tempo, possono aiutarti a rilassarti in poco tempo ed in modo efficace.

1. Consapevolezza

Essere consapevoli del proprio stress è il primo passo prima di qualsiasi cambiamento. Senza consapevolezza siamo come rinchiusi in uno stresso labirinto cercando disperatamente un’uscita. Se vuoi sconfiggere l’ansia, devi prima conoscerla, comprenderla, studiarla.

2. Respirazione

La nostra vera arma segreta contro preoccupazioni e stress è sicuramente il respiro. La respirazione rappresenta la più semplice modalità di meditazione. E non solo.

Quando siamo nervosi e preoccupati tendiamo a respirare in modo veloce e con maggiore frequenza. Al contrario, quando siamo rilassati il nostro respiro è più profondo. Quando ti sentirai nervoso inizia a respirare in modo ritmico, contando nella tua mente, utilizzando il diaframma.

3. Pensieri rilassanti

Quando siamo ansiosi ed agitati, la cosa più difficile è proprio quella di pensare a cose rilassanti. Eppure, organizzandoci in anticipo e trovando quei pensieri rilassanti che funzionano davvero, potremmo riuscire a sconfiggere l’ansia nell’arco di un battito di ciglia.

4. Azione

Il segreto per battere l’ansia è quello di distrarre la nostra mente. Mettersi all’opera è sicuramente il miglior modo per farlo, scrivendo ad esempio nel nostro diario le nostre ansie.

I droni e la normativa di riferimento

Conoscere quale sia il regolamento che disciplina l’utilizzo dei droni, oggi, è molto importante, dal momento che tali dispositivi sono piuttosto diffusi nei contesti più disparati. I droni, come noto, sono dei velivoli privi di conducente, e sono anche conosciuti come aeromobili a pilotaggio remoto, nonché come APR. Storicamente, i droni sono stati utilizzati esclusivamente in contesti militari: già nella Prima Guerra Mondiale, infatti, questi dispositivi erano adoperati per monitorare dei territori, oppure per controllare eventuali avanzate nemiche. I droni dell’epoca, ovviamente, non possono essere paragonati a quelli odierni: i droni largamente impiegati nei contesti più disparati, infatti, presentano oggi delle strutture piuttosto leggere, e si caratterizzano per una maneggevolezza davvero massima.

I droni sono oggi utilizzati per la produzione di video panoramici, nel mondo della cinematografia, per controllare determinate aree, per verificare la condizione di campi adibiti a coltura, solo per fare gli esempi principali. I prezzi medi dei droni, peraltro, si sono notevolmente ridotti, anche per tale motivo sempre più persone hanno scelto di acquistare un drone impiegandolo per scopi professionali o per puro diletto. Ma quali sono le normative che regolamentano l’utilizzo dei droni? E’ molto importante essere a conoscenza di tali aspetti, anche in considerazione del fatto che queste normative si sono perfezionate soltanto in tempi recenti, vista la così grande diffusione di questi strumenti.
L’ente che disciplina l’utilizzo dei droni è l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile; i droni, infatti, sono a tutti gli effetti dei mezzi aerei, per quanto il loro pilotaggio avvenga da remoto.

Qualora si avesse bisogno di rivolgere delle richieste dirette, dunque, è questa l’istituzione a cui fare riferimento, ad ogni modo è certamente possibile fornire un quadro, se pur generale, delle possibilità di utilizzo dei droni in ambito civile. I droni comunemente diffusi in ambito civile rientrano nella categoria “aeromodelli”, dunque dei mezzi impiegati per scopi personali o ricreativi (o giocattolo come i droni parrot); droni impiegati per operazioni aeree specializzate, come quelli in dotazione alle forze di polizia, sono invece definiti Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, noti con la sigla SAPR. I mezzi SAPR sono a loro volta distinti in modelli con massa minore di 25 Kg e con massa pari o superiore a 25 Kg: nel primo caso, i mezzi possono essere adoperati dall’utente tramite una semplice autocertificazione, nel secondo invece è necessaria un’apposita autorizzazione dell’operatore aereo, anche nel caso in cui il volo previsto non sia particolarmente critico. Modelli di tali dimensioni, infatti, potrebbero potenzialmente creare dei disturbi a voli aerei di qualsiasi tipologia.

I droni e la loro storia: come sono stati utilizzati, in genere, questi dispositivi?

I droni, come noto, sono dei velivoli leggeri e di piccole dimensioni, i quali sono in grado di elevarsi in volo in modo molto agevole attraverso un semplice comando da remoto.
I droni, anche conosciuti con la sigla APR, nonché come aeromobili a pilotaggio remoto, non sono una creazione recentissima, tuttavia è soprattutto negli ultimi tempi che la loro diffusione è divenuta capillare, sia perché si sono effettuate delle migliore tecniche davvero considerevoli, sia perché i prezzi medi si sono notevolmente abbassati, dunque chiunque può assicurarsi un drone di qualità spendendo una cifra assolutamente ragionevole.

Se si parla della storia dei droni, dunque dell’utilizzo che, tradizionalmente, ha contraddistinto questi dispositivi, non si può assolutamente non far riferimento al loro impiego in ambito militare: gli APR, infatti, sono degli strumenti assolutamente perfetti per molteplici esigenze di carattere militare, consentendo di monitorare dall’alto aree più o meno vaste senza impiegare elicotteri o aerei, e soprattutto senza esporsi al rischio di attacchi nemici. L’impiego dei droni in ambito militare è davvero molto antico: i primi velivoli privi di pilota, per quanto fossero profondamente differenti da quelli odierni, comparvero infatti nella Prima Guerra Mondiale; nella Seconda Guerra Mondiale, inoltre, il loro utilizzo fu piuttosto massiccio.

Anche nelle epoche seguenti l’utilizzo militare dei droni è stato molto corposo, ed ovviamente gli eserciti mondiali hanno colto in modo ottimale le opportunità garantite dai progressi tecnologici relativi a tale ambito. E’ solo in tempi molto recenti, invece, che l’utilizzo dei droni è diventato largamente diffuso anche a livello civile; attorno all’anno 2000, infatti, hanno iniziato a diffondersi sul mercato molti tipi di droni piuttosto economici, ma allo stesso tempo molto versatili ed efficienti.

L’impiego dei droni, dunque, non ha assolutamente tardato a diffondersi: l’utilizzo di questi dispositivi è divenuto vasto soprattutto nell’ambito della cinematografia, nonché nella produzione, sia professionale che amatoriale, di video panoramici, magari da condividere online; i filmati che si possono realizzare utilizzando un drone giocattolo, in effetti, sono assolutamente unici.Allo stesso tempo, l’utilizzo dei droni è molto frequente in tutte le attività finalizzate la controllo di un determinato territorio, ovvero ad esempio nell’ambito dell’agricoltura: utilizzando un drone è possibile visionare in modo estremamente pratico anche delle aree piuttosto vaste. Non si può trascurare, inoltre, l’odierna diffusione dei droni nei corpi di polizia e di protezione civile, soprattutto per effettuare delle operazioni di salvataggio.

Quali attività consente di svolgere il software per avvocati?

Scegliere un buon software per avvocati è un’esigenza che accomuna tutti i professionisti operanti in questo settore. Un buon programma informatico professionale di questo tipo, oltre ad essere assolutamente indispensabile per molti diversi adempimenti, può rendere molto più agevoli le quotidiane attività professionali che riguardano l’avvocato, e può consentire dunque di gestire in modo semplice ed efficace tutti gli aspetti relativi alla professione.

Bisogna sottolineare, a tal riguardo, che l’importanza dei software per avvocati è cresciuta ulteriormente negli ultimi anni: una recente legge, infatti, ha stabilito che la trasmissione ai tribunali degli atti civili deve essere eseguita esclusivamente tramite Internet. Esattamente è dal 30 giugno 2014 che per tutti gli avvocati vige questo nuovo obbligo, ed è certamente molto importante che gli studi che operano in questo settore si dotino di programmi efficienti per poter operare secondo questa nuova modalità.
Mentre, in precedenza, la trasmissione degli atti ai tribunali avveniva esclusivamente in modo cartaceo, oggi si è introdotta questa legge che ha istituito il cosiddetto Processo Civile Telematico.

Il Processo Civile Telematico è finalizzato a rendere il lavoro degli avvocati molto più snello e più agevole, tuttavia, come tutte le innovazioni di rilievo, richiede un adeguamento da parte dei professionisti, i quali devono essere in grado, quindi, di operare esclusivamente per via telematica. Non ci sono davvero dubbi sul fatto che un buon software per avvocati debba consentire al professionista di poter inviare questi documenti in modo semplice e agevole, ma ovviamente il programma informatico in questione non deve limitarsi a questo. E’ altrettanto importante, infatti, che un buon software per avvocati affianchi questi professionisti in moltissimi altri tipi di attività.

Un buon software di questo tipo deve offrire, anzitutto, una gestione documentale assolutamente completa e poliedrica: il professionista deve essere in grado, utilizzando il software, di creare, organizzare e condividere documenti di ogni tipologia, che si tratti di atti o di fatture. Allo stesso tempo, questi software devono tornare utili al professionista che li utilizza anche dal punto di vista del calcolo delle parcelle: stabilendo determinate tariffe orarie per vari tipi di consulenze, infatti, il professionista deve avere la possibilità di calcolare il costo complessivo della singola consulenza specificando semplicemente il numero di ore dedicate al cliente e le attività svolte. Non meno importante è, inoltre, l’aspetto contabile: un buon software per avvocati deve offrire a questi professionisti la possibilità di registrare spese, acconti ed anticipazioni con pochi semplici click.

In che modo funziona Frenico?

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